Nonostante la chiusura dei suoi otto spazi espositivi a Zurigo, Londra, New York, Los Angeles, Hong Kong, Gstaad e St. Moritz e nel Somerset, la galleria svizzera più conosciuta al mondo – Hauser & Wirth – ha lanciato, il 25 marzo, la sua nuova piattaforma online “Dispatches”. Una raccolta di proposte virtuali, in cui sono presenti anche video originali, che mette in relazione il pubblico a casa con gli artisti della galleria.
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Letizia Cariello, Seven Gates | Galleria Fumagalli
È visitabile ancora per pochi giorni la personale di Letizia Cariello, dal titolo “Seven Gates” presso la Galleria Fumagalli a Milano. La mostra, curata da Giorgio Verzotti, propone delle opere site-specic come delle finte finestre ognuna con la propria identità e rappresentazione stilistica. Disegnate a mano dall’artista su carta da lucido e innestate su dei chiodi, vengono completate da un filo rosso per delineare le inferiate, ad amplificare un senso di protezione non reale. Continua a leggere
Fino al 2.II.2019 Avish Khebrehzadeh, I sing with my tongue silent M77 Gallery, Milano
Fino al 2 febbraio 2019 M77 Gallery presenta, presso gli spazi all’interno del suo white cube, la personale dell’artista iraniana Avish Khebrehzadeh. Nata a Theran, ma dopo pochi anni trasferita in Italia, a Roma, dove effettua gli studi presso l’Accademia di Belle Arti ed inizia a sviluppare il suo stile che si trova a metà tra la cultura occidentale e quella orientale. Continua a leggere
Fino al 23.XII.2017 Salvo. Un’arte senza compromessi. Galleria Dep Art, Milano
Fino al 23 dicembre 2017 viene portata in mostra la terza personale, presso la galleria Dep Art, dell’artista Salvo (Salvatore Mangione – Enna, 1947 – Torino, 2015), a cura di Matteo Galbiati. Un pellegrinaggio che vede come protagoniste trenta opere che ripercorrono quarant’anni di carriera dell’artista siciliano; si parte dai lavori degli anni settanta che vedono l’avvicinarsi di Salvo all’espressività dell’Arte Povera, corrente teorizzata da Germano Celant, realizzando i primi lavori sulle lapidi in cui la monumentalità artistica, per il materiale e la forma, si contrappone all’ironia divertita dell’artista che utilizza una tela di pietra. Continua a leggere