A Milano, la nuova sede di Fondazione Cariplo. Arte e Cultura come fattori di crescita

© milano-nuova-sede-fondazione-cariplo

Dopo 18 mesi di restauro, Fondazione Cariplo ha aperto le porte della dimora storica ed ex maneggio di Palazzo Melzi d’Eril, restituendo alla cittadinanza un elemento culturale di grande prestigio, nel cuore di Milano, per farne la propria sede e per esporre la collezione, che comprende opere antiche ma anche dell’Ottocento e Novecento, spaziando dall’arte lapidea e lignea alla pittura, prediligendo il naturalismo lombardo e veneto di facile comprensione. Tra le opere di maggior rilievo, spiccano Minerva e La Gloria, due cartoni preparatori realizzati da Achille Funi, il Capriccio con scene di vita in una città portuale, di Luca Carlevarijs, il Pescatore in laguna di Guglielmo Ciardi e le due tele Cacciatore a cavalloCacciatore con cervo, facenti parte di in ciclo narrante le storie di Zenobia, di Giambattista TiepoloContinua a leggere

RIVELAZIONE E RELAZIONE. Dalla collezione della famiglia Agrati alle Gallerie d’Italia

Parte della collezione Agrati è in scena alle Gallerie d’Italia milanesi. E oltre alle immense opere si può scoprire una passione speciale, e un viaggio interiore

© Arte come rivelazione. Dalla collezione Luigi e Peppino Agrati. Ufficio stampa

Fino al 19 agosto le Gallerie d’Italia a Milano ospitano la mostra “Arte come rivelazione. Dalla collezione Luigi e Peppino Agrati” curata da Luca Massimo Barbero e con il contributo di Gianfranco Brunelli. Una scelta di 73 opere tra l’innumerevole collezione donata dalla famiglia Agrati – importanti industriali con una forte passione e predisposizione verso il mondo dell’arte, seguendo i canoni della rivelazione e contemporaneità – a Intesa Sanpaolo. Si tratta di capolavori che spaziano in differenti campi e tipologie, con la forte capacità di muoversi in maniera radicale e con la rara facoltà di intuire i più illustri esponenti del mondo dell’arte, che si sarebbero poi affermati sia sulla scena nazionale che internazionale. L’esposizione inizia con diciannove opere di Fausto Melotti in cui l’artista spazia da sculture create con la ceramica, in cui è evidente l’idea della povertà dei primi tempi, ad opere realizzate in ottone come Un folle amore in cui c’è un utilizzo delle lettere e del grafema su precari equilibri; oppure Il grande carro in cui si sottolinea l’importanza delle dimensioni e della poesia. Continua a leggere