Carte Scoperte. Gli enigmi leggeri di Francesco Casorati alla Galleria Antiquaria di Milano

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Presso la Galleria Antiquaria di Milano, è visitabile “Carte Scoperte”, la personale dell’artista torinese Francesco Casorati. In esposizione, circa una trentina di opere, tra cui alcune inedite. L’idea della Galleria è quella di realizzare circa due esposizioni di artisti contemporanei all’anno, da mettere in comunicazione con l’atmosfera, gli arredi di epoche diverse e i pezzi d’antiquariato che animano questo spazio multifunzionale. L’attenta volontà di costruire un filo conduttore tra il passato e il presente è il punto cardine di questo laboratorio avanguardistico. La scelta di portare in mostra un artista come Francesco Casorati è un sogno diventato realtà, del titolare della Galleria, Stefano Vitali, che si innamorò di questo artista e, in particolare dell’opera La nave che disegna le onde, che vide nel 2001, durante una personale in una galleria milanese. Da qui nacque la speranza, un giorno, di poter realizzare una mostra nel proprio spazio espositivo.  Continua a leggere

RIVELAZIONE E RELAZIONE. Dalla collezione della famiglia Agrati alle Gallerie d’Italia

Parte della collezione Agrati è in scena alle Gallerie d’Italia milanesi. E oltre alle immense opere si può scoprire una passione speciale, e un viaggio interiore

© Arte come rivelazione. Dalla collezione Luigi e Peppino Agrati. Ufficio stampa

Fino al 19 agosto le Gallerie d’Italia a Milano ospitano la mostra “Arte come rivelazione. Dalla collezione Luigi e Peppino Agrati” curata da Luca Massimo Barbero e con il contributo di Gianfranco Brunelli. Una scelta di 73 opere tra l’innumerevole collezione donata dalla famiglia Agrati – importanti industriali con una forte passione e predisposizione verso il mondo dell’arte, seguendo i canoni della rivelazione e contemporaneità – a Intesa Sanpaolo. Si tratta di capolavori che spaziano in differenti campi e tipologie, con la forte capacità di muoversi in maniera radicale e con la rara facoltà di intuire i più illustri esponenti del mondo dell’arte, che si sarebbero poi affermati sia sulla scena nazionale che internazionale. L’esposizione inizia con diciannove opere di Fausto Melotti in cui l’artista spazia da sculture create con la ceramica, in cui è evidente l’idea della povertà dei primi tempi, ad opere realizzate in ottone come Un folle amore in cui c’è un utilizzo delle lettere e del grafema su precari equilibri; oppure Il grande carro in cui si sottolinea l’importanza delle dimensioni e della poesia. Continua a leggere