Parte della collezione Agrati è in scena alle Gallerie d’Italia milanesi. E oltre alle immense opere si può scoprire una passione speciale, e un viaggio interiore |
Fino al 19 agosto le Gallerie d’Italia a Milano ospitano la mostra “Arte come rivelazione. Dalla collezione Luigi e Peppino Agrati” curata da Luca Massimo Barbero e con il contributo di Gianfranco Brunelli. Una scelta di 73 opere tra l’innumerevole collezione donata dalla famiglia Agrati – importanti industriali con una forte passione e predisposizione verso il mondo dell’arte, seguendo i canoni della rivelazione e contemporaneità – a Intesa Sanpaolo. Si tratta di capolavori che spaziano in differenti campi e tipologie, con la forte capacità di muoversi in maniera radicale e con la rara facoltà di intuire i più illustri esponenti del mondo dell’arte, che si sarebbero poi affermati sia sulla scena nazionale che internazionale. L’esposizione inizia con diciannove opere di Fausto Melotti in cui l’artista spazia da sculture create con la ceramica, in cui è evidente l’idea della povertà dei primi tempi, ad opere realizzate in ottone come Un folle amore in cui c’è un utilizzo delle lettere e del grafema su precari equilibri; oppure Il grande carro in cui si sottolinea l’importanza delle dimensioni e della poesia. Continua a leggere