Fino al 2 febbraio 2019 M77 Gallery presenta, presso gli spazi all’interno del suo white cube, la personale dell’artista iraniana Avish Khebrehzadeh. Nata a Theran, ma dopo pochi anni trasferita in Italia, a Roma, dove effettua gli studi presso l’Accademia di Belle Arti ed inizia a sviluppare il suo stile che si trova a metà tra la cultura occidentale e quella orientale.
Ultimi lavori
La mostra, curata da Danilo Eccher, vuole presentare i lavori realizzati negli ultimi anni in tecniche completamente diverse tra di loro. Al primo piano della galleria ci inoltriamo in un mondo incantato ed evanescente dove i dipinti prendono spazio tra rovi e linee contorte, come se fossero incastrati in una foresta. Le opere rappresentano volti di persone conosciute che con il loro sguardo analizzano lo spettatore che si trova completamente spaesato.
Inoltrandoci negli altri spazi veniamo accolti da disegni che raccontano una storia; raffigurazioni di aeroplani, polipi e carri armati per poi sfociare nella rinascita e raffigurazione della speranza, simboleggiata dall’albero in fiore. Al piano superiore, posizionati su un’intera parete troviamo ritratti rossi che raffigurano differenti personalità e vengono incorniciati quasi a definirne l’importanza.
Continua sperimentazione
L’artista si abbandona completamente all’espressività, il suo gesto va oltre la tela ed il foglio, sfociando addirittura nelle video-installazioni, con personaggi animaleschi che si susseguono in forma continua nel loro gesto espressivo. Il suo lavoro si basa su una continua sperimentazione, sia nella tecnica che nei contenuti, edificandosi sul vissuto concepito in diversi parti del mondo e riuscendo ad estrapolare differenti peculiarità e facendole proprie. Il tutto reso con un’espressività unica attraverso lo sviluppo artistico e dandone una definizione quasi fantastica.