Dichiarazione di una propria identità
Dal 30 novembre 2017 al 15 gennaio 2018 viene esposta, presso la Galleria Milano, la mostra di Luca Maria Patella che prende il titolo di “NON OSO/OSO NON essere“, a cura di Alberto Fiz e viene presentata con un nuovo allestimento, seguendo quello creato dall’artista per la Galleria Il Ponte di Firenze, da cui provengono tutte le opere.
“NON OSO/OSO NON essere” è dichiarazione a tutti gli effetti della creazione di una propria identità, che prevede il non perdersi nella rappresentazione di una immaginaria sperimentazione artistica ma trascendere direttamente nella creazione. Il “non essere” è da corrispondersi ad un inconscio, quel qualcosa che non è presente ma influisce sul nostro essere; una comunicazione a tutti gli effetti tra inconscio e coscienza.
Patella è un’artista che non segue la moda ma decide di allontanarsi e mettersi contro il sistema, discostandosi da qualsiasi forma oggettiva e sfociare nell’enigma dell’opera che rappresenta il focus della sua ricerca.
La sua non è mera percezione dell’arte ma un excursus che nasconde un messaggio e lo spettatore ha il compito di trovare il codice per decifrarlo.
Sviluppo della creazione artistica
I viaggi in Francia e sud America lo portano ad avvicinarsi al disegno e poi all’incisione che negli anni ’60 decide di modificare e sperimentare utilizzando media diversi come la fotografia, i films-opera, il libro e la scrittura, l’installazione e infine il video soffermandosi sui comportamenti, sui suoni e sulle parole.
Gli anni ’70 lo porteranno invece ad accostarsi alle installazioni multimediali che vengono definite anche “parlanti” e negli anni ’80 arriva alla realizzazione di lavori più difficoltosi attraverso l’utilizzo delle citazioni, sfociando nella psicanalisi ed utilizzando tratti simbolici e linguistici. L’utilizzo di sistemi differenti concede all’artista la possibilità di metterli in relazione tra di loro, non chiudersi in un unico canale ma avere un’apertura totalitaria su ogni fronte. Nelle sue opere difficilmente riusciamo a cogliere il passaggio tra l’indagine scientifica ed il tributo alla tendenza artistica.
Le sue produzioni spesso sono anticipazioni di correnti o tendenze vere e proprie, dalla ripresa dell’arte classica fino a sfociare all’arte concettuale, l’utilizzo di strumenti passati come il fish-eye o il foro stenopeico vengono rivisitati e utilizzati in un modo completamente nuovo.
Il richiamo al passato è presente anche nella rappresentazione dei soggetti come i Vasi Fisiognomici (1982/2017), realizzati in marmo, che ricevono il visitatore all’ingresso e derivano dai profili dei Duchi di Urbino, ispirandosi all’operato di Piero della Francesca.
Il richiamo alla cultura di Firenze deriva dalla volontà di utilizzare elementi iconografici- concettuali per reinterpretarli scavando più in profondità, donandogli una nuova interpretazione. Con il lavoro Terre animate (1965), Patella realizza tele fotografiche e arriva ad anticipare la Land Art, propone una versione teatralizzata della sua opera, un atto performativo fino a sfociare addirittura nell’ironia.
Un’artista poliedrico, un forte sperimentatore che non si ferma alla mera percezione dell’arte ma decide di condividerne gli aspetti più intimi, svincolandosi da qualunque formalizzazione oggettuale.
Gaia Tonani
Mostra visitata il 7 dicembre 2017
http://www.exibart.com/notizia.asp?IDCategoria=1&IDNotizia=55952
Dal 30 novembre 2017 fino al 15 gennaio 2018
Luca Maria Patella – NON OSO / OSO NON essere. A cura di Alberto Fiz
Galleria Milano – Via Manin 13, Via Turati 14 – 20121 Milano
Orari: da martedì a sabato dalle ore 10,00 alle ore 13,00 e dalle ore 16,00 alle ore 20,00
Info: info@galleriamilano.com
Guarda anche: http://www.galleriailponte.com/it/luca-maria-patella-non-oso-oso-non-essere-it/